27 febbraio 2011

" Era innamorato del proprio destino e gli sembrava che persino quella marcia verso la rovina fosse bella e sublime.
Capitemi bene: non ho detto che era innamorato di sè, ma del proprio destino. Sono due cose completamente diverse. Era come se la sua vita fosse diventata autonoma e avesse all'improvviso interessi suoi che non coincidevano con quelli di Mirek. E' così che, secondo me, la vita si trasforma in destino. Il destino non muove neanche la punta di un dito per Mirek (per la sua felicità, la sua sicurezza, il suo buon umore e la sua salute), in compenso Mirek é pronto a fare di tutto per il proprio destino (per la sua grandezza, la sua limpidezza, la sua bellezza, il suo stile e il suo senso intelliggibile). Si sente responsabile del suo destino, mentre il suo destino non si sente responsabile di lui."



(Il libro del riso e dell'oblio, Milan Kundera)

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