29 marzo 2011



I missed the last bus
I'll take the next train
I tried but you see
It's hard to explain
I say the right thing
But act the wrong way
I like it right here
But I cannot stay
I watch the tv
Forget what I'm told
Well I am too young
And they are too old
The joke is on you
This place is a zoo
You're right, it's true

21 marzo 2011

Non hai mai voglia di stare di notte all'aperto, solo, ad ascoltare il silenzio di una strada, respirare il fresco delle stelle e della neve e a colorarti gli occhi del blu del cielo? Charles sì, e inconsciamente aveva dipinto con quel blu alcuni versi di una poesia di Tasso sulla parete della sua camera da letto. Non sapeva perché, ma quelle dense parole, dense di significato, di amore, di tutto, gli rammentavano questa domanda: “l'arte nasce dalla sofferenza?”. Di certo nasce senza consapevolezza. Erano interrogativi che non facevano altro che fargli guardare il mondo con dubbi più profondi e occhi più chiari. Come quello che ti porta a sospettare che forse la vita è tutto un terribile inganno.. Charles ne aveva paura, una paura paralizzante che lo portò sempre a vivere la vita a modo suo, con le sue convinzioni, i suoi libri, le sue passioni, le sue curiosità, i suoi affetti, i suoi slanci, i suoi sottotetti parigini, le sue incredibili emozioni.


La malinconia, sempre inseparabile dal sentimento del bello.
Charles Baudelaire


20 marzo 2011

La vita si mostra in tutta la sua maestosa miseria quando i sogni più grandi vengono ostacolati non da cose interne a noi stessi, ma dall'esterno. Un esterno che ostacola, etichetta tutto come ridicolo (sì, ridicolo!!) e poi resta indefferente, come se non avesse appena rotto qualcosa dentro qualcuno. E' lì che la colossale miseria in cui siamo immersi dilaga in ogni dove, e non c'è più appiglio, si è travolti dall'onda scura e imponente di ciò che è incomprensibile, di ciò che è impossibile spiegare a parole. Se ci viene negata la realizzazione dei sogni, come si può poi sperare nelle cose piccole del quotidiano, nei sentimenti? Magari sono sciocchezze. Ma secondo me è una delle cose peggiori che possano capitare a un essere umano

15 marzo 2011

Mai capitato di parlare degli avvenimenti della vita in termini di 'fato'? Soprattutto di quello 'particolarmente avverso'? A Charles sì. Intendeva, cioè, che in certi momenti tutti gli influssi celesti e astrali sembravano concentrarsi in maniera particolarmente negativa su di lui, così da farlo sentire la vittima prediletta del cosiddetto 'destino sfavorevole'. Ma credeva Charles nell'influsso degli astri? No. In quello dei corpi celesti? No, nemmeno. Nel fato come forza sconosciuta e casuale?Assolutamente no, perché Charles credeva addirittura in Dio! E allora? Allora Charles pensava che un motivo ci dovesse essere se si sentiva oppresso come un adolescente di provincia. Decise così di vivere la vita a modo suo e di cercare di capire il perché dei suoi bizzarri sentimenti.



Valentina.

10 marzo 2011



'All'orlo della foresta la fanciulla dal labbro d'arancia, con le ginocchia incrociate nel charo diluvio che sgorga dai prati, nudità che ombreggiano, attraversano e vestono gli arcobaleni, la flora, il mare'

8 marzo 2011

5 marzo 2011


La mia vita è un film. Non nel senso buono del termine.